Processo doping, solo la prescrizione salva la Juventus
ROMA - Soltanto la prescrizione ha salvato la Juventus da un nuovo processo. La Corte di cassazione, nel dispositivo letto da Francesco Morelli - presidente della seconda sezione penale alle 21 in punto - ha infatti disposto l' annullamento della sentenza di assoluzione per Riccardo Agricola e Antonio Giraudo pronunciata dalla Corte di appello di Torino il 14 dicembre 2005, ma il medico e l' ex amministratore delegato bianconeri non torneranno davanti ai giudici perché il reato di frode sportiva, per il quale erano entrambi accusati, è ormai prescritto. Non ci sarà, dunque, un nuovo processo, come aveva invece chiesto la procura generale di Torino. Di conseguenza, questa lunga vicenda durata oltre otto anni (cominciò alla fine dell' estate del ' 98) è finita ieri sera. Ma per la Juventus e i suoi imputati non si è conclusa come auspicavano, e cioè con la conferma dell' assoluzione. I giudici di piazza Cavour - dopo aver ascoltato in mattina il sostituto procuratore generale Vito Monetti e i quattro avvocati difensori degli imputati (gli avvocati Chiappero, Krogh, Trofino e Zaccone) - hanno ritenuto fondato e condivisibile il ricorso dei magistrati torinesi, che verteva principalmente sull' applicabilità della legge 401/89 sulla frode sportiva anche nei casi di doping e di somministrazione illecita di sostanze non comprese nella lista di quelle proibite. Il pronunciamento della Cassazione ha così confermato quanto sempre sostenuto dalla procura di Torino, che ieri sera ha appreso con una certa, e comprensibile, soddisfazione, l' annullamento della sentenza. Va ricordato che in primo grado il giudice Giuseppe Casalbore aveva condannato Agricola a 22 mesi, assolvendo invece Giraudo ma solo per «insufficienza di prove». Finisce, in pratica, com' era finita per il professor Francesco Conconi nel processo di Ferrara, più di tre anni fa: un' assoluzione per prescrizione di cui non si può andare troppo fieri. * * * La reazione Agricola: «Sono felice» TORINO - Riccardo Agricola, medico della Juve, festeggia la fine del processo: «Sono felice della sentenza che, in modo definitivo, rende giustizia sull' aspetto più infamante che ha colpito la mia persona in questi anni».