giovedì 28 gennaio 2016

Samsung leader indiscusso. ...

Anche se il 2015 di Samsung non è stato dei migliori per quanto concerne gli utili netti, il produttore sud coreano si è confermato il primo produttore mondiale di smartphone, sia nell’ultimo trimestre sia nel totale del 2015. Questo è quanto emerge dai dati rilevati da diverse compagnie di analisi che mostrano una crescita di Samsung nell’ultimo trimestre anche se il 2015 è stato molto più ricco di soddisfazioni per altri produttori. Nell’ultimo trimestre infatti Samsung ha staccato Apple, che risulta seconda anche nel computo totale, ma con una crescita anno su anno nettamente migliore. La casa di Cupertino infatti cresce del 20% rispetto al 2014 arrivando al 16% del mercato. Ancora meglio però ha fatto Huawei, il cui volume di vendita è cresciuto del 44%, ma anche Lenovo con un +24,5% e Xiaomi con un + 22,8% non sono rimasti a guardare.    Samsung ha consegnato un numero di smartphone che va dai 320 ai 325 milioni di unità, mentre Apple si attesta a 231,5 milioni. Al terzo posto sale Huawei con circa 107 milioni di smartphone venduti, mentre la top 5 è completata da Lenovo con 74 milioni di unità e Xiaomi con circa 72 milioni di dispositivi. Pur tra tante difficoltà dovute alla crisi economica il mercato degli smartphone continua a crescere, facendo registrare un +10,1% rispetto al 2014 con un totale per il 2015 che arriva a 1,432 miliardi di smartphone venduti, in pratica uno ogni cinque abitanti del nostro pianeta

martedì 26 gennaio 2016

Figura de palta (merda)hahahah

Dopo che il presidente bianconero aveva raggiunto l’accordo di separazione con Emma Winter, nuovo colpo di scena nella relazione di Andrea con la moglie separata dell’ex capo del marketing bianconero, passato al Barcellona TORINO - Il tweet che Andrea Agnelli aveva lanciato da New York, il 2 gennaio scorso, sembrava beneaugurante: 2016, when everything will become possible", cioè quando tutto diventerà possibile. La foto, scattata davanti al love wall, il muro dell’amore, ritraeva il presidente della Juve felice insieme con Deniz Akalin, moglie separata di Francesco Calvo, ex capo del marketing Juve passato al Barcellona dopo la rottura con la signora di cui si era innamorato Agnelli, che di Calvo era ottimo amico. Mai fidarsi delle apparenze. Perché quel tweet, sussurrano stasera alcune bene informate fonti torinesi, in realtà era una sorta di estremo messaggio d’amore lanciato da Andrea a Deniz, clamorosamente ritornata dal marito, presso il quale, nelle scorse settimane era volata spesso, in nome della figlia che Deniz ha dato a Francesco. Ritorno di fiamma o scelta di vita nel superiore interesse della bimba? Sta di fatto che la decisione della signora ha gettato il presidente della Juve nello sconforto, senza dimenticare i dissapori con il cugino John Elkann. Questi non ha mai digerito la svolta sentimentale di Andrea. Tanto che l’assenza dallo Stadium del presidente di Exor, cioè del proprietario della Juve, si protrae da mesi e non può più essere catalogata come derivante dai molteplici impegni di Elkann medesimo. EMMA WINTER, ADDIO AD AGNELLI AGNELLI-DENIZ AKALIN, IL PRIMO BACIO E pensare che Andrea e Deniz sembravano finalmente liberi di amarsi alla luce del sole, dopo l’accordo di separazione da Agnelli raggiunto con Emma Winter, la signora inglese, madre dei due figli del presidente della Juve la quale, il 30 ottobre, sempre su Twitter, aveva annunciato: sono single. Mancano conferme ufficiali, eppure sembra che, per restare in ambito british, l’agreementsul fronte pecuniario sia stato raggiunto attorno alla somma di due milioni di euro annui, garantiti da Andrea ad Emma. Quest’ultima avrebbe deciso di trasferirsi da Torino a Milano. Intanto, Andrea, di Deniz innamoratissimo, spera che lei torni a Torino. Il seguito alla prossima puntata.

I soliti Noti.....

Sequestri nella sede del Milan, coinvolte 64 persone tra dirigenti, calciatori e procuratori: indagati Galliani, De Laurentiis e Lotito, coinvolto anche Lavezzi ROMA - La Guardia di Finanza sta eseguendo un decreto di perquisizione e sequestro nei confronti di 64 persone tra cui massimi dirigenti, calciatori e procuratori di squadre di calcio di serie A e B. L'ipotesi di reato è evasione fiscale e false fatturazioni. L'inchiesta è condotta dai pm della procura di Napoli Danilo De Simone, Stefano Capuano e Vincenzo Ranieri, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. Tra le decine di indagati nell'indagine della procura di Napoli, che ha portato al sequestro di beni per circa 12 milioni, ci sarebbero l'Ad del Milan Adriano Galliani, il numero uno della società partenopea Aurelio De Laurentiis, il presidente della Lazio Claudio Lotito, l'ex presidente e Ad della Juventus Jean Claude Blanc. Tra i calciatori, indagati anche il Pocho Lavezzi e l'ex Giocatore Crespo. Coinvolti, infine, diversi procuratori, tra cui Alessandro Moggi. La Guardia di Finanza si è presentata a Casa Milan alle 8.30 e sta acquisendo documenti. ALESSANDRO MOGGI - "Non ho mai eluso le norme del fisco e dello sport, ho sempre rispettato i miei obblighi di contribuente". È questa la linea difensiva che Alessandro Moggi, indagato dalla procura di Napoli per presunte evasioni fiscali, esprime in una dichiarazione all'Ansa. AURELIO DE LAURENTIIS - "Sono super tranquillo, è tutta fuffa". Così Aurelio De Laurentiis commenta le indagini avviate dalla procura di Napoli a carico di 64 persone per evasione fiscale e false fatturazioni, rispondendo alle domande dei cronisti a margine della presentazione, a Roma, del nuovo film di Carlo Verdone 'L'abbiamo fatta grossà. "È una notizia non commentabile, è una storia vecchia. Comunque - conclude De Laurentiis con una punta di ironia - sono anche cose che inventate voi giornalisti". SEQUESTRO DI 2 MILIONI A CRESPO - Circa 2 milioni a Hernan Crespo; oltre 1 milione ad Alessandro Moggi; 240 mila euro all'ad del Milan Adriano Galliani. Sono alcune delle cifre relative alle presunte evasioni fiscali contestate dalla procura di Napoli a dirigenti, calciatori e procuratori, per le quali il Gip del tribunale di Napoli Luisa Toscano ha disposto il sequestro in quanto considerate profitto di reato. Nel dettaglio tra i dirigenti sportivi sono attribuite evasioni per 64 mila euro al patron del Palermo Maurizio Zamparini; 69.720 euro al dirigente della Fiorentina Andrea Della Valle; 30 mila euro al presidente del Genoa Enrico Preziosi; 37.500 euro ciascuno agli ex dirigenti della Juventus Jean Claude Blanc e Alessio Secco; 28.600 euro a Claudio Lotito, patron della Lazio; 28.350 euro a Aldo Spinelli, presidente del Livorno; 8.321 euro ad Aurelio De Laurentiis, numero 1 del Napoli; 55.150 a Massimo Mezzaroma ex patron del Siena. Tra i calciatori oltre che per Crespo (1.965.797 euro) sequestri sono stati ordinati nei confronti di German Denis (321.068); Adrian Mutu (211.293); Ciro Immobile (106.898); Antonio Nocerino (422.117); Ignacio Fideleff (679.769); Ezequiel Lavezzi (394.454) e Diego Milito (721.040) tra gli altri. Per quanto concerne infine i procuratori sportivi oltre a Moggi (1.164.223), provvedimenti di sequestro sono stati emessi nei confronti degli agenti argentini Alejandro Mazzoni e Eduardo Rossetto per l'identica cifra di 709.630 euro; e inoltre di Fernando Hidalgo 1.244.487 e Leonardo Rodriguez (1.000.837). LIVORNO - In merito all'inchiesta sul calcio che ha coinvolto dirigenti, calciatori e procuratori di diverse società di A e B, il Livorno fa sapere di aver già sanato con l'Agenzia delle entrate la sua posizione riguardo alla procura di Tavano. A riferirlo la stessa società amaranto in una nota pubblicata oggi sul suo sito ufficiale: "In riferimento alle notizie di stampa uscite nella giornata odierna riguardanti la chiusura delle indagini della Procura di Napoli - si legge nella nota - l'As Livorno Calcio comunica che la posizione della società amaranto, attinente la procura del calciatore Tavano, è già stata sanata con l'Agenzia delle entrate di Livorno". TAVECCHIO NON COMMENTA - "Ho letto quello che avete letto voi e non posso fare commenti su cose che non conosco": così, a Potenza, il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha risposto a una domanda dei giornalisti sull'inchiesta "Fuorigioco" della Procura di Napoli. Stamani Tavecchio è a Potenza per partecipare all'inaugurazione della nuova sede del Comitato regionale lucano. MALAGÒ - "È fondamentale che tutto sia chiarito prima possibile, anche per fare in modo che gli attuali indagati non diventino dei colpevoli per l'opinione pubblica". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine della giunta del Comitato olimpico svoltasi a Cortina, ha commentato la nuova indagine che scuote il mondo del calcio italiano. "Il mio invito è quello di non essere colpevolisti o giustizialisti - ha aggiunto Malagò -. Ogni indagine non fa bene, non è di certo una bella cosa, danneggia sicuramente l'immagine degli indagati e dello sport, ma non è detto che, alla fine, ci siano dei colpevoli: l'esito non è necessariamente negativo. Mi chiedo se si tratti della conclusione della vicenda già avviata nel 2012, su presunte anomalie nei contratti da parte di alcune società, oppure ci sia qualcosa di diverso. Questa nuova indagine ci ha colto alla sprovvista. Sta agendo la Guardia di finanza, proprio perché va fatta una analisi tecnica, va verificato se si tratta di un problema di carattere fiscale o altro. È chiaro che la notorietà di alcuni nomi comporta un clamore roboante". COMUNICATO MILAN - «Vicenda marginale enon fondata. La sua risoluzione tributaria e penale sarà una doverosa archiviazione». LA POSIZIONE DEL NAPOLI - "No comment" è la posizione del Napoli in merito all'inchiesta "Fuorigioco" della procura di Napoli. Contattato dall'ANSA, il capo della comunicazione del club di De Laurentiis ha spiegato che la società "non commenta le inchieste in corso" LOTITO - L'avvocato della Lazio, Gian Michele Gentile, in merito all'indagine della procura di Napoli, 'Operazione Fuorigioco', che vede tra gli indagati anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito: «Ho parlato con Lotito, non ha ricevuto nessun atto dal quale risulta che è indagato. Nessun avviso di garanzia, niente. Ha saputo tutto dalle notizie di oggi. Se è indagato? La procura non se lo sarà inventato, ma ad oggi Lotito non ha avuto nessuna notifica di alcun atto. Non abbiamo nessun segnale di alcun tipo, se ci fosse stata una perquisizione Lotito me lo avrebbe detto». «La Lazio è certa di poter dimostrare agli inquirenti la piena regolarità del suo operato: il procuratore Alessandro Moggi ha agito su incarico della società, formalmente conferito, ed è stato retribuito attraverso bonifici bancari». È questo, in una dichiarazione all'Ansa, il senso della difesa della società biancoceleste, il cui presidente Claudio Lotito è stato indagato nell'ambito dell'inchiesta 'Fuorigioco'. EX DG BARI - "Sono sereno, avrò senza dubbio la possibilità di comprendere meglio la questione e dimostrare i fatti: in questa operazione non ho avuto alcuna parte". L'ex direttore generale del Bari Claudio Garzelli commenta così l'inchiesta su calcio e frodi fiscali che lo vede indagato per il trasferimento al club pugliese del centrocampista Matteo Paro dal Genoa. Attualmente è esperto per le licenze Uefa in un comitato di controllo della Figc. "L'ingaggio di Paro - spiega all'ANSA - è avvenuto in un periodo antecedente al mio arrivo al Bari. È una operazione che risale al campionato precedente. Come amministratore negli anni successivi, non ho cognizione degli effetti che abbia creato nella gestione del club". Garzelli risulta indagato insieme al procuratore Alessandro Moggi e all'ex ds del Bari Giorgio Perinetti. Dal 2010 al 2012 è stato direttore generale del Bari, al tempo di proprietà della famiglia Matarrese. L'INDAGINE - L'inchiesta che ha portato ai provvedimenti di oggi nasce con la Guardia di Finanza che nel 2012 nelle sedi del Napoli e della Figc acquisisce i contratti di Ezequiel Lavezzi, ceduto dal Napoli al Psg, e del quasi sconosciuto attaccante argentino Cristian Chavez. Partendo da quella attività, nove mesi dopo, i finanzieri si sono presentati nelle sedi di 41 società di serie A e B per acquisire ulteriore documentazione. Gli investigatori parlarono di un "fenomeno generalizzato" nel calcio italiano, vale a dire la "progressiva ed esasperata" lievitazione degli oneri relativi agli ingaggi dei calciatori. LA LISTA 8 PROCURATORI - Alessandro Moggi, Marco Sommella, Vincenzo Leonardi, Riccardo Calleri, Umberto Calaiò, Adrian Leonardo Rodriguez, Fernand Osvaldo Hidalgo, Alejandro Mazzoni, Edoardo Luis Rossetto. 37 DIRIGENTI SOCIETARI - Antonio e Luca Percassi, Claudio Garzelli, Giorgio Perinetti, Luigi Corioni, Gianluca Nani, Sergio Gasparin, Pietro Lo Monaco, Igor Campedelli, Maurizio Zamparini, Rino Foschi, Daniele Sebastiani, Andrea Della Valle, Pantaleo Corvino, Alessandro Zarbano, Enrico Preziosi, Luciano Cafaro, Jean Claude Blanc, Alessio Secco, Claudio Lotito, Marco Moschini, Renato Cipollini, Aldo Spinelli, Adriano Galliani, Aurelio De Laurentiis, Tommaso Ghirardi, Pietro Leonardi, Pasquale Foti, Edoardo Garrone, Umberto Marino, Massimo Mezzaroma, Roberto Zanzi, Giovanni Lombardi Stronati, Francesco Zanotti, Sergio Cassingena, Dario Caassingena, Massimo Masolo. 17 CALCIATORI - Gustavo Gerrman Denis, Juan Fernando Quintero, Adrian Mutu, Ciro Immobile, Matteo Paro, Hernan Crespo, Pasquale Foggia, Antonio Nocerino, Marek Jankulovski, Cristian Gabriel Chavez, Ignacio Fideleff, Ivan Ezequiel Lavezzi, Gabriel Paletta, Emanuele Calaiò, Cristian Molinaro, Pabon Rios, Diego Milito.

domenica 24 gennaio 2016

Le società di calcio più ricche. .......

l Real Madrid è la società di calcio più ricca del mondo per l'undicesimo anno consecutivo. Secondo uno studio di Deloitte, azienda presente in diversi ambiti, sia in Italia che nel Mondo, la scoietà spagnolo ha fatturato 577 milioni di euro ed è leader della classifica "Football Money League", una particolare Top che vede protagonisti i club più ricchi del mondo. La prima italiana è la Juventus. Undici anni consecutivi primi nella classifica dei più ricchi, questo è l'incredibile risultato del Real Madrid. La società del Presidente Perez può godere d una situazione economica idilliaca non accompagnata, però, da altrettanti successi in questi anni: 3 Campionati Spagnoli, 2 Supercoppe Spagnole, 2 Coppe del Re, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa del Mondo per Club. 10 titoli in 11 anni. Non molti per una squadra come il Real Madrid ma la classifica non tiene conto solo delle vittorie. Anzi, Deloitte, per stilare questa classifica, ha tenuto conto degli incassi da stadio, diritti televisivi, sponsorship e marketing. Nient'altro. Non sono contemplate nemmeno le plus valenze dei calciatori che vengono venduti nelle sessioni di mercato. Al secondo posto di questa classifica troviamo il Barcellona con 560.8 milioni di euro di fatturato. La squadra catalana supera il Manchester United grazie anche agli introiti derivati dal Triplete conquistato la stagione passata. Per fare un confronto, tutto spagnolo, la squadra di Bartolomeu ha conquistato, dalla stagione 2004/2005, 29 trofei. Dietro le due potenze spagnole troviamo il Manchester United. La squadra inglese è da sempre una delle più granzi aziende di calcio e marketing, o meglio dire marketing applicato al calcio, del globo. Una vera e propria industria del merchandising che esporta i suoi prodotti in tutto il mondo. La Premier League è infatti la competizione più riccadel mondo e soprattutto più vista e richiesta. I Red Devils hanno fatturato 519.5 milioni di euro. Il quintetto viene chiuso, in ordine, dal Paris Saint Germain, grazie anche alla fresca partnership con la Qatar Tourism Authority che ha offerto una sposorizzazione da "sceicchi" che porta il fatturato a 480.8 milioni. Appena dopo i francesi troviamo il Bayern Monaco. La società tedesca ha un fatturato di 474 milioni di euro. Ecco la top 10 delle squadre più ricche del mondo: - REAL MADRID - 577.0M - BARCELLONA - 560.8M - MANCHESTER UNITED - 519M - PARIS SAINT GERMAIN - 480.8M - BAYERN MONACO - 474.0M - MANCHESTER CITY - 463.5M - ARSENAL - 435.5M - CHELSEA - 420.0M - LIVERPOOL - 391.8M - JUVENTUS - 323.9M Nelle prime 30 posizioni troviamo in maggioranza assoluta le società inglesi, nello specifico: 17 squadre della Premier League (Manchester United e City, Arsenal, Chelsea, Liverpool, Tottenham, Leicester City, Swansea, Crystal Palace, Aston Villa, Everton, West Ham, Southampton, Sunderland, West Bromwich, Stoke City e Newcastle), 5 della Serie A (Juventus, Milan, Roma, Inter e Napoli), 3 della Liga (Real Madris, Barcellona e Atletico Madrid), 3 della Bundes (Bayer Monaco, Borussia Dortmun e Schalke 04), 1 della Ligue One (PSG) e 1 dal Campionato Turco (Galatasaray). Facendo una somma del volume d'affari solo delle squadre presenti nella Top 30 stilata da Deloitte, possiamo dire che il volume d'affari delle squadre inglesi (contando le 17 della classifica) supera abbondantemente i 3 miliardi e mezzo mentre la Liga, con le sue tre squadre, arriva ad un miliardo e 324 milioni di euro. La Serie A, con le sue cinque squadre, non è messa affatto male, arrivando a quota 993 milioni di euro. Dimostrando che, con tanto lavoro, anche le top team italiane possono puntare ai primi posti della classifica e la Juventus ne è una prova. E' proprio la squadra del Presidente che chiude la Top 10 a livello internazionale ed è la prima delle italiane con un fatturato di 323.9 milioni di eruo, superiore -non di poco- a qullo dello scorso anno, grazie alla finale di Champions League. Un'altra sfida vinta per la Vecchia Signora che oltre a continuare a fare risultati positivi, si dimostra la miglior società anche negli investimenti, Juventus Stadium in prima linea. In ordine di fatturato, dietro il colosso bianconero, troviamo il Milan, al 14° posto nel mondo con 199,1M, la Roma, al 16° 180,4M con , l'Inter al 19° con 164,8 milioni di euro e il Napoli che, complice lo scivolone dalla Champions all'Europa League, chiude in 30° posizione come fanalino di coda con 125,5 milioni di fatturato

Un caso (mai)risolto.....

Rudy Guede ha deciso di parlare: l'ivoriano condannato per concorso in omicidio di Meredith Kercher ha rotto il silenzio e ha raccontato tutta la sua verità in un'intervista esclusiva alla trasmissione 'Storie Maledette', in onda su Rai 3. Rudy Guede è stato condannato con rito abbreviato a 16 anni di reclusione, per aver ucciso e violentato (sentenza del 16 dicembre 2010), insieme ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito (poi entrambi assolti in via definitiva il 27 marzo del 2015), la giovane Meredith Kercher, il primo novembre del 2007. Dalla data delle sentenza è rinchiuso nel carcere di Viterbo e solo ora ha deciso di parlare e raccontare la sua verità sulla tragica vicenda. E per rendere nota la sua versione dei fatti ha scelto Franca Leosini, per la prima puntata della nuova stagione di 'Storie Maledette'. Nel corso della trasmissione, andata in onda ieri sera, 21 gennaio, su Rai 3, ha parlato dell'omicidio, ma anche della storia giudiziaria di cui è stato, suo malgrado, protagonista. Si parte forte, perché Rudy sostiene di essere parzialmente responsabile della morte della ragazza: 'Io non l’ho uccisa, in quella casa c’era Amanda Knox con un uomo'. Su questo punto sembra essere così certo da essere pronto a giurare sulla sua stessa vita: 'Io dico al 101% che Amanda c'era. Ho riconosciuto la sua voce, la conoscevo. Dopodiché, per quanto riguarda la seconda persona, io facendo un percorso mentale di quel momento, non posso essere in grado di dire chi fosse all’epoca'. Ora Rudy ha deciso di aprire anche un profilo Facebook e il suo primo post recita: 'Da oggi inizio a raccontarvi la mia storia'. Subito dopo attacca gli avvocati di Raffaele Sollecito, che avevano diffidato la Rai dal mettere in onda la puntata con Rudy Guede: 'Perché non aspettare che la trasmissione sia finita piuttosto che diffidare la Rai dal mandarla in onda? Laddove ce ne fosse bisogno e se ne riscontrasse l’ipotesi, chi oggi chiede la diffida potrebbe tranquillamente denunciarmi per diffamazione. Ma dovrebbe ascoltare prima quello che anche io ho da dire'. Rudy entra poi nel cuore della vicenda e ammette di aver avuto un attimo di intimità con Meredith: 'Poi ci siamo rivestiti e dopo un po’ di tempo avevo bisogno di andare in bagno. Sono andato in quello grande, era il più vicino al salotto e lontano dalla camera di Meredith'. E' proprio mentre si trova lontano da Meredith che lei viene brutalmente assassinata: 'Quando ero in bagno, ho sentito suonare al campanello, ho riconosciuto la voce di Amanda Knox, sono sicuro al 100% che era lei e ho sentito che le due litigavano. Sono rimasto in bagno per 10-11 minuti e lo so perché ascoltavo la musica: due brani interi e il terzo fino a metà. Poi ho sentito un urlo più forte del volume della cuffia che avevo nell'orecchio. Era straziante'. Poi la confessione più scioccante, l'ammissione di colpa: 'Mi sento di non aver fatto quello che avrebbe fatto anche un bambino di sei anni, ovvero chiamare aiuto, soccorrere Meredith. Lei si chiederà perché sia scappato via, però in quei momenti tante cose ti vengono in testa. La paura ha prevalso su di me e per questo non ho agito nel miglior modo possibile per aiutare Meredith'. Sul finire della trasmissione, Rudy trova spazio per le scuse, che rivolge alla famiglia della vittima: 'Chiedo scusa alla famiglia di Meredith per non aver provato a salvare questa ragazza. Se mi devo fare 20 anni per non essere riuscito a soccorrere questa ragazza, mi va bene. Però non posso fare un solo giorno di carcere per l’omicidio di Meredith'. Ma il programma non finisce con la richiesta di perdono, subito dopo infatti, Rudy passa nuovamente all'attacco e lancia accuse inequivocabili: 'Al di là di ogni ragionevole dubbio, sono stato condannato in concorso. Penso che anche Raffaele Sollecito e Amanda Knox sappiano come siano andate le cose'.

sabato 16 gennaio 2016

16 anni ti è andata di lusso schifosa

E' giunta la sentenza per Martina Levato e Andrea Magnani, a processo per le aggressioni con l'acido a Milano in cui è coinvolto anche Alexander Boettcher, amante della 24enne ex studentessa della Bocconi, il cui procedimento segue il rito ordinario, mentre i primi due avevano scelto il rito abbreviato. Martina Levato è stata condannata a 16 anni di reclusione e tre anni di libertà vigilata, mentre Andrea Magnani è stata decisa una pena di 9 anni e sei mesi, per avere aggredito con l'acido lo studente Stefano Savi. Martina Levato e Alexander Boettcher erano già stati condannati a 14 anni nel processo per l’agguato a Pietro Barbini. Il giudice ha riconosciuto anche un risarcimento da un milione di euro a Barbini e Stefano Savi, più 100 mila euro ai loro familiari oltre a 50 mila euro per le altre due vittime, Giuliano Carparelli e Antonio Margarito. Nelle pagine seguenti vediamo chi sono stati tutti gli attori in gioco in questa drammatica vicenda. Martina Levato A 23 anni Martina Levato si è trasformata da studentessa bocconiania modello a mente della cosiddetta banda dell'acido. Figlia unica di due insegnanti, si è unita in un sodalizio criminale insieme all'amante Alexander Boettcher e al complice Andrea Magnani per sfregiare i suoi ex in una sorta di ''rito purificatore''. Voleva ''purificarsi da esperienze sessuali negative perché avevo scoperto di essere incinta'', ha detto. Quando prese di mira l'ex compagno di liceo Pietro Barbini e lo colpì con l'acido, lei era infatti già incinta di Boettcher, verso il quale aveva una sorta di morbosa devozione. ''Non è giusto, non riesco a capire perché 16 anni a me e 9 anni e 4 mesi a Magnani, anche questa volta si sono accaniti su di me'', ha commentato scoppiando a piangere dopo la lettura della sentenza di condanna a suo carico. Alexander Boettcher Alexander Boettcher, immobiliarista e broker 30enne, è l'amante di Martina Levato, e padre di suo figlio Achille. E' però sposato da 10 anni, anche se la moglie era totalmente all'oscuro della relazione che lui aveva con la studentessa. ''Ciao - scriveva alle amiche - sono l’uomo Diavolo, deve ancora nascere la ragazzina che mi prende in giro, occhio per occhio, dente per dente, non contrastare il malvagio'', per poi inviare una foto con il viso della Levato scarnificato dalla ''A'' di Alexander. Faccia d'angelo, il bravo ragazzo che sa esercitare il suo fascino sugli altri è però, secondo i giudici un ''soggetto pericoloso'' e non gli viene permesso di lasciare la gabbia dell'aula di tribunale durante il processo. Dopo una prima condanna a 14 anni per l'aggressione a Pietro Barbini, ha preferito non seguire Martina e Magnani sulla strada del rito abbreviato nel processo per i blitz per dare una lezione agli altri ex di Martina. Andrea Magnani  Il bancario Andrea Magnani è stato definito il complice ''gregario'' e succube della Levato e di Boettcher, arrestato un mese dopo di loro, è stato condannato a una pena di nove anni e sei mesi. Del suo rapporto con la coppia ha raccontato più volte di essere stato minacciato lui stesso con l'acido dalla Levato, ma che eseguiva quello che gli veniva chiesto da Boettcher perché di lui si fidava ciecamente, era ''lo stratega - ha detto - e io, diciamo pure, che ero il soldato''. Le vittime Pietro Barbini è lo studente sfregiato con l’acido il 28 dicembre 2014 a Milano, la vittima della banda dell'acido muriatico che ha subito danni permanenti all’occhio destro per via delle ustioni, una necrosi al naso e lo sfregio permanente del viso. Al liceo era stato compagno di classe di Martina e avevano avuto una storia. E' grazie a lui se con l’aiuto del padre e di un passante riuscì a bloccare Alexander Boettcher portando all’arresto dei responsabili. Pietro ora è tornato in America, dove studiava Economia, e il fatto di aver ripreso a seguire le lezioni lo aiuta molto, ha raccontato il suo legale. Stefano Savi è un'altra delle vittime. Lo studente di Economia alla Bicocca fu aggredito con l'acido sotto casa sua nella notte tra il 1 e il 2 novembre 2014 probabilmente per errore, perché somigliante al giovane fotografo Giuliano Carparelli, vero obiettivo di Martina, Alexander e del complice Andrea Magnani. Le conseguenze dell'acido ricevuto addosso sono ben tangibili: "Devo indossare una maschera protettiva 15 ore al giorno, posso fare poco'', ha raccontato. Lo stesso Giuliano Carparelli fu poi aggredito con le stesse modalità il 15 novembre, ma riuscì a ripararsi dal lancio di acido usando un ombrello. Carparelli e Martina Levato si erano incontrati una sola volta, l’8 febbraio 2014 alla discoteca Divina, e da quasi sconosciuti avevano vissuto una sera sfrenata di alcol e sesso ''Fu Levato a farmi delle avance. Ci sedemmo sulle scale fuori dalla discoteca a fumare una sigaretta. E poi lei mi ha regalato sesso orale''. Prima di Loro, fu la volta di Antonio Margarito, studente dell'Università Cattolica che il 19 maggio 2014, che subì un tentativo di evirazione dalla Levato mentre erano appartati in macchina. La giovane lo aveva però denunciato per tentata violenza sessuale e per uno stupro passato, subito durante una vacanza in Puglia nel 2013. Tutte accuse che sono poi cadute e la Levato è stata condannata per calunnia.

Succede in Italia

Due fratelli di sette e dieci anni che vivono a Padova, e frequentano la stessa scuola elementare, hanno vissuto un'esperienza davvero imbarazzante, che ha mandato su tutte le furie i genitori. Il bambino più piccolo, vittima dell'influenza intestinale, si è sentito improvvisamente male mentre era in classe, e non riuscendo a raggiungere in tempo il bagno, si è sporcato. La bidella, allora, ha pensato bene di andare a chiamare il fratello più grande che seguiva una lezione in un'altra classe, e gli ha fatto pulire il pavimento. La notizia dell'incredibile comportamento avuto dalla signora bidella dell'istituto è apparsa su alcuni quotidiani online di Padova e si riferisce a fatti che sarebbero accaduti in una scuola elementare cittadina. La madre dei bambini ha protestato con i vertici scolastici chiedendo spiegazioni circa l'iniziativa della bidella. Secondo quanto raccontato dagli scolaretti alla mamma, il fratello maggiore sarebbe stato obbligato anche a lavare il pavimento, dopo essersi dovuto prendere cura del bimbo più piccolo, cambiandolo.

Vergogna Fifa

16/01/2016 11:42 SOTTOMISSIONE, UN PASSO ALLA VOLTA - LA FIFA CANCELLA CON PHOTOSHOP LA SCRITTA “100% GESÙ” DALLA BANDANA DI NEYMAR - MOTIVO? POTEVA OFFENDERE IL MONDO ARABO - ANCHE IL REAL MADRID HA RIMOSSO LA CROCE DAL SUO SIMBOLO PER “VENDERSI” MEGLIO NEI PAESI MUSULMANI E’ l’ultimo divieto deciso e imposto dalla madre chiesa di Zurigo, la federazione mondiale del pallone così ha fatto, cancellando dalla bandana di Neymar, con un ritocco detto Photoshop, la scritta che avrebbe provocato allergie nel mondo arabo…  NEYMAR CON LA BANDANA SU GESU Non nominare il nome di Dio invano, è il secondo comandamento. La Fifa inventa l’undicesimo, non scrivere “100% Gesù”. E’ l’ultimo divieto deciso e imposto dalla madre chiesa di Zurigo, la federazione mondiale del pallone così ha fatto, cancellando dalla bandana di Neymar, con un ritocco detto Photoshop, la scritta che avrebbe provocato allergie nel mondo arabo. In attesa di calare altro, si incomincia dalla fascia immacolata, candida e riverente di un campione d’Europa e del mondo con il Barcellona, agitatore di folle calcistiche con i suoi gol ma pericoloso provocatori di folle medesime ma non cristiane, cingendosi il capo con quella bandana di fede.  neymar  LA FIFA CANCELLA LA SCRITTA GESU DALLA BANDA DI NEYMAR Già il Real Madrid aveva dovuto sbanchettare, per il mercato arabo, la croce dal proprio simbolo, ora mi aspetto che anche gli arbitri, al momento di sorteggiare il campo, siano obbligati a non pronunciare le parole fatidiche: testa o croce? Potrebbero provocare una fatwa e dunque scatenare l’inferno. Basta, Neymar si adegui: Gesù al 50%. Va bene così?

Pallone d'oro 2015......lo meritava Neymar👊👊👊

Nel 2010 Leo Messi vinse il suo secondo Pallone d'oro. Era la prima volta che il celebre premio del settimanale franceseFrance Football si fondeva con il Fifa Player of the Year e - sarà stato un caso - il fuoriclasse argentino ottenne quel riconoscimento nell'anno in cui l'Inter di Mourinho aveva realizzato il triplete Coppa Italia-scudetto-Champions League. Secondo e terzo arrivarono due compagni di Messi, Iniesta e Xavi.Figurarsi perciò se ci sono dubbi su chi vincerà il Pallone d'oro 2015, anno in cui è stato proprio il Barcellona di Messi a prodursi nel triplete. Eppure sarebbe un'ingiustizia. Non clamorosa come quella del 2010, ma pur sempre un'ingiustizia. Perché, nel frattempo, a Barcellona è successo qualcosa di incredibile. 

Lo scorso 26 settembre Messi si è rotto il legamento collaterale interno del ginocchio sinistro: il Barcellona ha scoperto che, per due mesi, avrebbe dovuto fare a meno di lui. E, se parlare di panico è troppo, di certo un po' di paura è venuta a una squadra che aveva ricominciato la stagione senza troppo brillare.

E invece, nonostante gli infortuni anche di Iniesta e Rakitic, per i blaugrana l'autunno è stato più dolce che mai. Perché i due compagni d'attacco di Messi, quelli che a ogni intervista non mancano di ripetere che Leo è moooolto più bravo di loro, in campo hanno dimostrato a ogni partita che forse le cose non stanno proprio così. Tanto per capirci: fino al 53' di Real Madrid-Barcellona di sabato sera (quando Iniesta ha dato il colpo di grazia ai blancos), dall'infortunio di Messi il Barcellona aveva segnato 18 gol. Nove di Suarez e nove di Neymar. Nelle ultime 8 partite del Barça, Neymar ha partecipato a tutti e 18 i gol: 11 li ha segnati, degli altri 7 ha fornito gli assist. Nelle ultime 5 partite giocate dai blaugrana, Suarez ha partecipato a 10 gol: 8 li ha segnati e di due ha fornito l'assist. Con la doppietta al Real, il centravanti uruguaiano ha segnato 11 gol in 11 partite. Dall'inizio della stagione Neymar, in 15 partite, ha segnato 14 gol e servito 7 assist.

Insomma: la cosa incredibile è che, grazie a Suarez e Neymar, il Barcellona ha fatto tranquillamente a meno di Messi. Sorprendente, ma fino a un certo punto se si guardano anche alcuni numeri della passata stagione. Suarez, che per la squalifica per il morso a Chiellini al Mondiale brasiliano è tornato in campo solo a fine ottobre 2014, ha segnato comunque 25 gol e fornito 21 assist. Nella Champions League poi vinta, Neymar ha realizzato 9 gol, esattamente come Messi. Nell'anno solare 2015 Messi ha segnato 45 gol, Neymar 42 e Suarez 35. Ma nella finale di Champions League (che - Inter a parte - risulta spesso decisiva per vincere il Pallone d'oro), l'uruguaiano e il brasiliano hanno segnato un gol a testa. E dai piedi di O Ney è partito anche l'assist per l'1-0 di Rakitic.

Tutto questo per dire che se il Pallone d'oro è un premio al miglior giocatore dell'anno solare 2015, a vincerlo dovrebbe essere non Messi, ma uno fra Suarez e Neymar. L'uruguaiano potrebbe essere la prima scelta, perché a lui sono riuscite non una ma due imprese impossibili: far dimenticare Messi (in società con Neymar), ma anche trasformare il Barcellona da squadra del "falso nueve" per eccellenza a squadra col "nueve" più vero (e di gran lunga più forte) del mondo: per capirlo, guardare il suo esterno che vale l'1-0 al Real, o il suo movimento sul 2-0 segnato da Neymar. Ma soprattutto notare che l'azione nasce da un pallone rubato da lui alla difesa dei blancos.

Suarez è però il cattivone che morde gli avversari. Quindi, come si può pretendere che un'istituzione dalla morale specchiata come la Fifa* assegni il suo massimo riconoscimento a un simile delinquente? Ed è qui che rientra in gioco la candidatura di Neymar al Pallone d'oro 2015. La sua terza stagione al Barcellona ha trasformato il "filetto di farfalla" (definizione del suo allenatore al Santos, Vanderlei Luxemburgo) in un letale ballerino del calcio. Negli occhi di tutti è rimasto il suo gol-capolavoro al Villarreal, ma O Ney è tanto, tanto altro, riassumibile per esempio nell'assist di tacco a Iniesta per il gol del 3-0 al Real Madrid. E adesso che i suoi capelli rasati a zero stanno ricrescendo, abbiamo pure scoperto che, di natura, sarebbero ricci e crespi come quelli di calciatori di una certa importanza nella storia del calcio, brasiliano e mondiale: Pelé, per esempio. O Ronaldo. Il primo non ha mai vinto il Pallone d'oro perché, ai suoi tempi, bisognava essere europei. Il secondo ne ha vinti due. I numeri, il buon senso, l'equità sportiva, l'estetica calcistica e la continuità pilifera per assegnare a Neymar questo premio ci sono. Le probabilità che la Fifa lo faccia, quindi, sono pochissime.

domenica 3 gennaio 2016

📱📲📞 smartphone 2016

I 5 MIGLIORI SMARTPHONE DEL 2016: CARATTERISTICHE E USCITA SUL MERCATO

Quali saranno gli smartphone più evoluti in uscita nel 2016? Samsung, Apple,ma anche altre società come LG, pronta a lanciare il G5, si daranno battaglia proponendo il meglio per stupire i clienti ed indurli ad acquistare i propri dispositivi sempre più tecnologici e competitivi. Vediamo, in anteprima, gli ultimi rumors sugli smartphone che funzioneranno con i sistemi operativi Android Marshmallow, iOS 10 e Windows 10 mobile, che tra qualche mese saranno nelle nostre mani.

Gli smartphone top del 2016

Samsung Galaxy S7 - Samsung è quasi pronta a lanciare il successore del Galaxy S6, ovvero il nuovo Galaxy S7. Secondo gli ultimi rumors, il nuovo smartphone sarà dotato dell'ottimo processore Snapdragon 820 Octa-core, display 4K, 576 ppi. Inoltre, dovrebbe essere presente la tecnologia Touch 3D, lo scanner della retina e la ricarica veloce. Data di uscita: sarà probabilmente lanciato nel mese di febbraio 2016, ormai manca poco.

iPhone 7 - Apple prevede di lanciare il prossimo iPhone 7 nel terzo trimestre del 2016. Ci saranno novità sul design che potrebbero rendere il telefono un po' più sottile rispetto all'iPhone 6S. Il dispositivo sarà impermeabile e le due fotocamere saranno dotate di sensori che miglioreranno ulteriormente la qualità delle immagini e la velocità di messa a fuoco. L'iPhone 7 sarà dotato del veloce processore Apple A10 e del co-processore di movimento M10. Il sistema operativo sarà probabilmente iOS 10. Possibile anche un modello con 256 GB? Difficile, ma non impossibile. Data di lancio: debutto a settembre 2016 con arrivo sul mercato ad ottobre.

HTC One M10 - HTC, per cercare di uscire dalla crisi, si appresta a rilasciare un nuovo potente smartphone Android, HTC One M10. Questo device potrà contare sul nuovo chip Qualcomm Snapdragon 820, un display da 5.6 pollici 3D multitouch con risoluzione di 3K (probabile) o 4K (opzione più remota). La fotocamera principale di HTC One M10 sarà di 27 Megapixel con doppio flash LED, mentre la fotocamera frontale sarà dotata di 10 megapixel per selfie irresistibili. Data di lancio: debutterà a marzo o aprile del 2016.

Microsoft Surface Phone - Microsoft sta lavorando ad un nuovo cellulare basato su Windows 10 Mobile, diverso dai Lumia 950 e 950 XL. L'innovativo Surface Phone dovrebbe essere dotato di un display Amoled da 5,5 pollici e di un processore Intel a 64 bit, e 4GB di RAM. Avrà una fotocamera principale di 21 MP e anteriore di 8 MP,  e anche 64/128 GB di memoria interna. Inoltre, lo smartphone Microsoft potrebbe anche avere un pennino (come il Samsung Galaxy Note 5). Data di uscita: prevista per l'estate del 2016, molto probabilmente ad agosto.

OnePlus 3 - Il successore dell'OnePlus 2, l'evoluto ed innovativo OnePlus 3, potrebbe essere dotato di scanner di impronte digitali nel tasto home, oppure potrebbe optare per il più sicuro scanner dell'iride. I rumors indicano che il processore dovrebbe essere uno Snapdragon 820, con scheda grafica Adreno 530, e supporto per ricarica rapida 3.0. Questo device avrà un display HD non troppo evoluto di 1080p. Data di uscita: Probabilmente a fine luglio 2016, con arrivo sul mercato internazionale a fine agosto. Quali di questi smartphone vi piacciono di più?.....potrei dire tutti,poi ovviamente i gusti (molti nn ne hanno,ma seguono la moda)sono gusti....ovviamente il consiglio  che vorrei (permettermi di)dare è che se uno ha appena cambiato SmartP di tenerselo finché funziona,non è accettabile spendere dai 500/900 euro ogni 6 mesi per Avere lUltimo....(persone che dopo avere speso queste cifre s'incazzano quando devono spendere 90 centesimi all anno per il rinnovo di whstzapp!!!)....In molti casi mettendo in difficoltà chi dovrà pur sborsare sti soldi e facendo sempre più diventare RICCHI le varie multinazionali apple Samsung Microsoft ecc....quindi ragazzi finché va lasciatelo andare(tenetevelo benstretto) luca ierro !!!!!!!!