sabato 5 dicembre 2020

caso Suarez...nn lo fanno apposta.........

La Procura federale ha già chiesto ai magistrati di Perugia gli atti ostensibili dell’inchiesta, relativi ai tesserati coinvolti; al momento, dunque, quelli che riguardano Fabio Paratici. Quando arriveranno, si cominceranno a trarre le prime valutazioni nel rispetto della specificità della giustizia sportiva per la quale — ad esempio — il tentativo di commettere un atto illecito equivale alla realizzazione dello stesso. Al momento il dirigente della Juve è indagato dalla Procura della Repubblica per le false dichiarazioni rese al pm, quindi non si configurano reati che portino dirette conseguenze sul piano sportivo. L’esame degli atti potrebbe però rivelare altri aspetti significativi per la Procura federale. Ciò che per la giustizia ordinaria non rappresenta un reato, insomma, potrebbe invece esserlo per quella sportiva. Situazioni del genere si sono già verificate in passato.

A Paratici potrebbe essere contestata in particolare la violazione di due articoli del Codice di giustizia sportiva: l’articolo 1, per violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità; l’articolo 32 comma 7, relativo all’introduzione in Italia di calciatori extracomunitari che non ne avrebbero diritto mediante «atti volti ad ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsa o comunque alterati». Quest’ultimo è stato introdotto nel Codice dopo lo scandalo di Passaportopoli, che nel 2001 portò alla squalifica di alcuni calciatori e a multe per sette società (l’ammenda per l’Inter fu pari a 300 milioni di lire). Da allora, però, le pene si sono inasprite.

Una volta contestate tali violazioni a Paratici, andrebbe rilevata l’eventuale responsabilità della Juve e se questa sia diretta o indiretta. Cosa rischia il club? Le pene vanno dall’ammenda alla penalizzazione, fino alla retrocessione e all’esclusione dal campionato. Queste ultime, però, sembrano ipotesi remote. Secondo la società — è questa la linea difensiva — Suarez era un obiettivo di mercato e per questo si sarebbero prese informazioni in merito al suo tesseramento, ma poi è stato messo da parte. La Juve, in una nota ufficiale, «ribadisce con forza la correttezza dell’operato di Paratici e confida che le indagini in corso contribuiranno a chiarire la sua posizione in tempi ragionevoli». In effetti i tempi, in questa storia, cominciano a diventare importanti. Il contratto del dirigente scade il 30 giugno 2021 e nel recente passato il club è stato oggetto di diversi sommovimenti societari (l’ultimo a essere stato fatto fuori è Maurizio Lombardo, l’uomo dei conti: pare che abbia pagato il vecchio legame con Marotta). Che ne sarà di Paratici? E quanto potrebbe influire questa vicenda sul suo futuro?