A Paratici potrebbe essere contestata in particolare la violazione di due articoli del Codice di giustizia sportiva: l’articolo 1, per violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità; l’articolo 32 comma 7, relativo all’introduzione in Italia di calciatori extracomunitari che non ne avrebbero diritto mediante «atti volti ad ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsa o comunque alterati». Quest’ultimo è stato introdotto nel Codice dopo lo scandalo di Passaportopoli, che nel 2001 portò alla squalifica di alcuni calciatori e a multe per sette società (l’ammenda per l’Inter fu pari a 300 milioni di lire). Da allora, però, le pene si sono inasprite.
Una volta contestate tali violazioni a Paratici, andrebbe rilevata l’eventuale responsabilità della Juve e se questa sia diretta o indiretta. Cosa rischia il club? Le pene vanno dall’ammenda alla penalizzazione, fino alla retrocessione e all’esclusione dal campionato. Queste ultime, però, sembrano ipotesi remote. Secondo la società — è questa la linea difensiva — Suarez era un obiettivo di mercato e per questo si sarebbero prese informazioni in merito al suo tesseramento, ma poi è stato messo da parte. La Juve, in una nota ufficiale, «ribadisce con forza la correttezza dell’operato di Paratici e confida che le indagini in corso contribuiranno a chiarire la sua posizione in tempi ragionevoli». In effetti i tempi, in questa storia, cominciano a diventare importanti. Il contratto del dirigente scade il 30 giugno 2021 e nel recente passato il club è stato oggetto di diversi sommovimenti societari (l’ultimo a essere stato fatto fuori è Maurizio Lombardo, l’uomo dei conti: pare che abbia pagato il vecchio legame con Marotta). Che ne sarà di Paratici? E quanto potrebbe influire questa vicenda sul suo futuro?