Blogger impegnato contro corruzione e prostituzione minorile decapitato in Brasile
i documenti del blogger trovati accanto al corpo decapitato
La triste notizia che condivido ha fatto il giro del mondo grazie alla cassa di risonanza di Reporters Without Borders, e riguarda il barbaro omicidio di un blogger e giornalista avvenuto in Brasile.
Dopo Messico e Colombia, il Brasile è infatti il paese latinoamericano più pericoloso per i giornalisti, spesso minacciati e, come in questo caso, anche uccisi violentemente.
Ricordo solamente che stiamo parlando di un paese dove, poco prima delle recenti elezioni che hanno visto il Partito dei Lavoratori confermato nuovamente al potere, un candidato dell’opposizione è morto per uno “sfortunato incidente” aereo..
JOSE’ EVANI METZKER
Metzker gestiva il blog di denuncia Coruja do Vale (il gufo della valle), e da febbraio viveva in una poverissima zona del Minas Gerais, Padre Paraiso, tristemente nota per la prostituzione minorile e chiamata anche “Valle della Miseria“.
Ogni giorno nel Minas Gerais 6 minori di 14 anni subiscono abusi sessuali (562 nel primo trimestre 2015). Padre Paraiso è il classico paese nato attorno ad una pompa di benzina lungo una strada di passaggio, dove omicidi, assalti e traffici illeciti sono quotidiani.
Il blogger denunciava tutto senza censure.
BRASILE: DECAPITATO IL BLOGGER CHE INDAGAVA SULLA CORRUZIONE
(da Il Messaggero) Il corpo senza testa di un blogger brasiliano, conosciuto per le sue inchieste sulla corruzione politica, è stato ritrovato dalla polizia in una zona rurale nel sud-est dello Stato del Minas Gerais.
Evany José Metzker, 67 anni, era sparito da cinque giorni prima che il suo corpo venisse ritrovato vicino alla città di Padre Paraìso, in una delle zone più povere di tutto il Brasile.
Un portavoce della polizia ha riferito come: «Le mani di Metzker erano legate dietro alla schiena e il suo corpo mostrava segni di tortura», aggiungendo che il movente dell’omicidio potrebbero essere le recenti investigazioni del blogger sul mercato della prostituzione infantile e il traffico di droga.
Le carte di credito di Metzker, un blocco note e la sua carta d’identità sono state ritrovate accanto al suo corpo.
Il presidente dell’Unione dei giornalisti del Minas Gerais, Kerison Lopes, si è detto scioccato dal: «barbaro crimine.
È stato torturato, gli hanno fatto lo scalpo e l’hanno decapitato. C’è un clima di terrore nella regione che intende intimidire i reporter dal fare il loro lavoro» ha aggiunto, ammettendo che Metzker riceveva spesso minacce di morte.
Il responsabile del “Comitato di Protezione dei Giornalisti”, di base a New York, Carlos Lauria ha affermato che almeno 14 giornalisti brasiliani sono stati uccisi dal 2011 a causa del loro lavoro, rendendo il Brasile un posto molto pericoloso in cui lavorare: «Il numero di violenze contro la stampa brasiliana è in continuo aumento, impedendo ai giornalisti di riportare criticamente ciò che succede».
PADRE PARAISO: SENZA REGOLE E SENZE LEGGE
Sul suo blog Metzker scriveva che Padre Paraiso, la poverissima località dove ha scelto di vivere per denunciare la drammatica situazione, è un posto “sem regras sem lei“, e fotografava e denunciava ogni comportamento scorretto, compresi quelli delle autorità (dallo stazionamento in divieto al nepotismo), la mancata manutenzione dei corsi d’acqua urbani divenute delle fogne con il rischio del diffondersi di malattie, e denunciava infine i numerosi fatti di cronaca.
Omicidi documentati in modo molto crudo e le foto dei carnefici (insultati e additati a rifiuti umani), lodando l’attività della polizia. Proprio per questo questo ottimo blogger è stato decapitato selvaggiamente.