lunedì 28 dicembre 2015

Il degrado avanza nelle periferie urbane


Il degrado avanza nelle periferie urbane

Quando, ormai qualche mese fa, le periferie parigine andavano in fiamme, con gli scontri tra le bande giovanili e le estese proteste delle fasce piu' disagiate della popolazione, molti politici italiani si affannavano a precisare che in Italia certe cose non sarebbero mai potute accadere. Alcuni ne approfittavano per celebrare il fallimento delle "società multietniche". Romano Prodi ebbe a dire che le periferie italiane non stavano meglio, e Forza Italia gli addito' l'ennesima etichetta, quella di "incendiario". Eppure, almeno in quell'occasione, Prodi aveva ragione.

Negli ultimi giorni si sono sommate tutta una serie di notizie che danno un'idea dello stato di salute delle nostre periferie.

L'ultima da Napoli, dove un turista americano, derubato della fotocamera, ha provato a recuperarla inseguendo i due ladri in vico dei Maiorani, nel cuore della vecchia Napoli.  Ne ha raggiunto uno, ma il suo tentativo di recuperare il maltolto è stato vanificato dalla discesa in strada di decine di residenti, accorsi in difesa dei due scippatori, pronti addirittura a malmenare il giovane turista.Questo tanto per dare un'idea del senso di legalità di alcune zone delle nostre città.

Ma i luoghi del degrado sono molto piu' numerosi: dai carruggi genovesi a San Salvario a Torino, per non parlare di Milano con via Padova, via Adda, fino alla stessa Piazza Duomo che di notte si trasforma in un centro del malaffare. La zona della stazione centrale, laddove ogni anno approdano milioni di visitatori, è il peggior biglietto da visita possibile per la metropoli milanese.

A Bari, il quartiere San Paolo è talmente insicuro che le stesse forze dell'ordine vi si muovono con estrema prudenza. Incredibilmente, li' è stato scelto di installare un CPT, tanto per ulteriormente peggiorare la situazione.

Per non parlare del Librino di Catania, o dei quartieri spagnoli e di Scampia a Napoli. E tornando al Nord, le zone delle stazioni di Brescia e Vicenza, o l'incredibile situazione del Quartiere delle Rose a Pieve Emanuele, a due passi da Milano 3.

Un degrado che si vede e si respira: basta andarci in certi posti, preferibilmente a piedi, per gustarne appieno gli odori, osservarne le brutture e vivere quella sensazione di insicurezza cui sono confrontati quotidianamente i loro abitanti.

La politica salottiera pare inerte. Al piu' si predispone qualche ristrutturazione parziale, qualche supermercato, qualche poliziotto in piu', ma i problemi restano e si aggravano.

Ormai sembra che il cittadino si stia abituando a convivere col degrado, ad accettarlo, ad adornare gli interni del proprio nido, senza troppo preoccuparsi del disastro che lo circonda.